Ospiti 2020 – Cagliari

Francesco Cabras
È un regista, fotografo, scrittore, produttore. Fonda la casa di produzione audiovisiva Ganga nel 1999 con Alberto Molinari e Francesco Struffi spostandosi spesso tra Italia e Asia. Dirige videoclip per Vasco Brondi, Orchestra di Piazza Vittorio, Caparezza, Max Gazzè, Sergio Cammariere, Nada, Giorgia e molti altri. Realizza documentari premiati in festival internazionali. Lavora da sempre anche nel terzo settore collaborando con Greenpeace, Terre Des Hommes, Ifad, Amref, Un Ponte Per, Pianoterra e Medreact realizzando documentari e campagne fotografiche. È autore di testi di canzoni cui il triplo disco di platino ‘Tre Parole’, nonché il cantante della band North Sentinel. Come fotografo le sue opere vengono esposte in mostre e fiere internazionali. Sue personali sono state allestite al Maxxi di Roma (60 anni di Amref) e a Castel dell’Ovo a Napoli (Urban Icons). Durante il lockdown ha ideato e curato ‘SPQL’ un progetto di poesia visuale su sonetti inediti di Marco Lodoli con, tra gli altri, Ascanio Celestini, Carl Brave, Ardecore, Enrico Montesano e Sabrina Impacciatore.


 

Emanuele Contis
Musicista, Compositore e Sound Designer. Master in Composizione di Musica per il Cinema, TV e Videogames al Berklee College of Music. CEO e co-founder di INDÒRU – Boutique del Suono, società che si occupa della creazione di suoni e musica “su misura” per le immagini. Ha scritto musica originale per film, serie tv, documentari, cortometraggi, pubblicità e installazioni sonore. Ha firmato le musiche per importanti programmi televisivi come “Nuovi Eroi” (sigla e colonna sonora), “Quante Storie” (sigla e colonna sonora), “Presa Diretta” (colonna sonora), e altri, in onda sulla rete nazionale (RAI 3). Laureato in Ingegneria Civile all’Università degli Studi di Cagliari, è da sempre interessato al rapporto tra suono, forma e spazio.


 

Gianmarco Diana
cagliaritano, classe 1973, laureato in Giurisprudenza. Musicista, autore e compositore con Siki (ex Sikitikis), Dancefloor Stompers e altri progetti legati alla musica da colonna sonora e alle sonorizzazioni live di pellicole cinematografiche. Ideatore e conduttore del format web-radio “CinematiCA – Suoni da e per il Cinema” (www.facebook.com/cinematiCAradio); collabora con il portale “Colonne Sonore” (www.colonnesonore.net), e con i Festival “Creuza de Mà – Musica per Cinema” (www.musicapercinema.it), “Cinema delle Terre del Mare” (Cineteca Sarda Umanitaria, Alghero), “Marina Cafe Noir” (Cagliari), “Skepto Short Film Festival” (Cagliari), etc etc; ha scritto per “L’Unione Sarda” e per diverse pubblicazioni nell’ambito della saggistica musicale, oltre che le note di copertina di alcune recenti ristampe di colonne sonore. Music Selecter poliedrico, ha prestato la propria partecipazione a diversi progetti musicali e culturali nell’ambito delle principali manifestazioni del settore, attraverso concerti, DJ set, interventi critici, articoli giornalistici, reading e gestione/conduzione di eventi.


 

Antonio Ferraro


 

Antioco Floris
è professore ordinario di cinema all’Università di Cagliari dove coordina il corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale. È direttore del CELCAM e condirettore della rivista «L’avventura. International Journal of Italian Film and Media Landscapes» pubblicata da Il Mulino. L’attività di ricerca recente è incentrata prevalentemente sulla produzione legata alla Sardegna e alle problematiche dell’identità nel cinema locale, sull’educazione all’immagine e la formazione al cinema e agli audiovisivi, sul cinema nel Terzo Reich e l’opera di Leni Riefenstahl.


 

Luigi Frassetto
è un compositore, musicista e ingegnere del suono. Nato a Sassari nel 1980, ha conseguito il titolo di Bachelor of Recording Arts presso il SAE Institute di Londra, affiliato alla Middlesex University. Attualmente studia composizione presso il Conservatorio “Luigi Canepa” di Sassari. Da sempre innamorato delle possibilità date dall’unione fra musica e immagini, Frassetto ha al suo attivo la composizione della colonna sonora di due lungometraggi (“Luci a Mare” di Stefania Muresu (2014) e “Ananda” di Stefano Deffenu, di prossima uscita), oltre che numerosissimi cortometraggi. Dopo una lunga esperienza musicale nell’underground italiano e britannico, Frassetto realizza nel 2013 il debutto discografico a suo nome: “The R.J. Sessions”, EP prodotto da Rob Jones (The Gene Dudley Group), un lavoro dalle atmosfere fortemente visuali che valorizzano le doti autoriali dell’artista nel campo della musica per film. Nel Gennaio 2019 vede la luce il primo long-playing di Luigi Frassetto, “33 1⁄3”, album vincitore del Premio Discografico Mario Cervo 2020: una raccolta su vinile del meglio della produzione del musicista tra il 2013 e 2017, che abbraccia una grande varietà di stili, dal lounge all’esotismo, spingendosi fino alle sperimentazioni dell’avanguardia.


 

Gianfranco Giagni
È stato aiuto regista di Mauro Bolognini al cinema e di Alberto Negrin per la televisione. Ha realizzato per la RAI, tra il 1981 e il 1986, i primi videoclip per cantanti italiani (Vasco Rossi, Fabio Concato, Loredana Bertè, Matia Bazar, Ron) e stranieri (Miguel Bosé, Madness), per i programmi di Rai 1 Mister Fantasy e Immagina. Successivamente ha diretto serie televisive come Valentina (1989, di cui è stato anche sceneggiatore): con Demetra Hampton, Kim Rossi Stuart, Antonello Fassari e Sabrina Ferilli; e Donna (1996) con Ottavia Piccolo, Edwige Fenech e Daniele Liotti. Con Luca Ronconi ha curato la regia televisiva dell’Orfeo (1998) di Claudio Monteverdi, per la regia teatrale di Luca Ronconi. Ha diretto i lungometraggi Il nido del ragno (1989) con Stéphane Audran, Paola Rinaldi, Roland Wybenga e Nella terra di nessuno (2001, di cui è stato anche sceneggiatore) con Ben Gazzara e Maya Sansa. Ha ideato e diretto molti documentari sul cinema. Ha inoltre scritto e diretto film documentari su Marsiglia (Faits Divers, 1991); sui Mercati Generali di Roma (Un mondo a parte, 2002); sulla comunità cinese (Un cinese a Roma, 2005). Ha scritto il soggetto e la sceneggiatura del lungometraggio Questa notte è ancora nostra (2008), prodotto da Fulvio Lucisano, per la regia di Miniero e Genovese. Molti dei suoi lavori sono stati presentati in numerosi Festival di cinema italiani e internazionali come Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e il Festival di Roma, Locarno e Rio de Janeiro, Monaco e Budapest, Annecy e Bilbao, Taormina e Saint-Vincent, Spoleto e Bellaria, Noir in Festival; oltre che in rassegne sul cinema italiano a Parigi, Londra, Los Angeles, Pechino, Canton.


 

Riccardo Giagni
Dal 1976 collabora con la Rai – sia in radio che per la televisione – in veste di autore, regista, consulente musicale e conduttore di programmi culturali. Ha lavorato a lungo nel settore della discografia nazionale in qualità di produttore, arrangiatore e autore. Ha curato festival e convegni internazionali legati alla musica e alle arti della visione, e collabora con musei e istituzioni nazionali e internazionali. Collabora inoltre con diverse case editrici e testate giornalistiche. Dal 1998 al 2011 ha insegnato Storia della musica per il cinema presso la Facoltà di Beni Culturali dell’Università del Salento e dal 2002 anche al Dams attivato presso la medesima Università. Dal 2011 al 2013 è stato Professeur invité presso l’Université de Paris 8 (Vincennes / Saint-Denis). Tiene regolarmente corsi, seminari, master classes e stages presso università, conservatori e scuole d’eccellenza e di Alta Formazione in Italia e all’estero. Dal 2007 anima e conduce, assieme a Luca Bandirali, gli incontri su cinema e musica del Festival “Creuza de Mà” di Carloforte. Ha lavorato con numerosi registi, da Luciano Odorisio a Mimmo Calopresti, da Carlo Lizzani a Massimo Costa, da Egidio Eronico ai fratelli Taviani, da Brad Mirman a Sabina Guzzanti. Con la stessa Guzzanti ha collaborato per il programma televisivo R(a)iot (2003) e per gli spettacoli teatrali Reperto R(a)iot (2004) e Vilipendio (2008/2009), firmando in entrambi i casi le musiche originali. Ha curato le colonne sonore di diversi progetti cinematografici e televisivi di Marco Bellocchio: Sogni infranti, La religione della Storia, L’ora di religione (Premio Internazionale Ennio Flaiano nel 2002), Buongiorno, notte (in concorso a Venezia, 2003), Il regista di matrimoni (Premio Speciale A.I.T.S. per l’anno 2005-2006). Sue le musiche del fortunato film/documentario di Sabina Guzzanti Viva Zapatero! (2005, Evento Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia, poi in concorso al Sundance Film Festival e altri), nonché dei successivi Le ragioni dell’aragosta (Giornate degli Autori, Mostra del Cinema di Venezia 2007) e Draquila – L’Italia che trema (Selezione Ufficiale, Festival di Cannes, 2010) composte in collaborazione con Maurizio Rizzuto. Ha composto le musiche del film La fabbrica dei tedeschi di Mimmo Calopresti e nel 2009 quelle del docufilm d’esordio di Simone Amendola. Dalla fondazione (2018-19) è membro del Direttivo dell’Associazione Compositori di Musica per Film (ACMF).


 

Ignazio Macchiarella
professore Ordinario di Etnomusicologia presso l’Università di Cagliari. Tra l’altro è vice-presidente dello Study Group on Multipart Music dell’International Council for Traditional Music (Ictm/Unesco). Si occupa soprattutto dello studio del far musica negli scenari della vita sociale contemporanea.


 

 

Pietro Mereu
nato a Lanusei nel 1972, si è diplomato in sceneggiatura presso la Scuola Civica di Cinema Tv e Nuovi Media di Milano. Lavora come assistente di produzione ed autore presso La7, Magnolia, All Music, Mediaset per diversi anni. La sua esperienza inizia con Piero Chiambretti a Markette, ed è stato autore di Sylvie Lubamba. Nel 2010 ha ideato e scritto il film documentario ‘Disoccupato in affitto’ di cui è protagonista, vincendo vari premi nazionali, che nel 2012 fu distribuito nelle sale da “Distribuzione Indipendente”. Dal 2012 al 2015 ha alternato il lavoro di autore televisivo a quello di regista indipendente lavorando ad alcuni progetti come il reportage trasmesso da Mediaset:‘la Grecia è qui, lettera dalla Sardegna’, e altri progetti indipendenti per cause sociali come ‘Etic art’ (lavoro su una comunità che si occupa di bambini affetti da autismo), e ancora ‘Noi non molliamo-facce e storie dell’alluvione’, che racconta dell’alluvione che colpì la città di Olbia nel 2013. Nel 2015 una serie di documentari da lui ideata ‘Senza regole’ , sul calcio storico fiorentino, va in onda sulla Rai. Sempre nel 2015 gira “il Club dei Centenari”, sulla longevità degli abitanti della Sardegna, vincendo nel 2017 il premio Aamod al ‘Babel Festival’ di Cagliari e nel 2018 il Premio del pubblico a ‘Sguardi altrove film festival’ di Milano. Un altro suo docufilm dal titolo ‘Il Clan dei Ricciai’ ha vinto il premio Ucca al Biografilm 2018, ed il premio super docal Not film fest, dopo aver girato per due anni in cinema e festival in tutto il mondo è disponibile su Sky arte.


 

Matteo Muntoni
Bassista, compositore e sound artist con una lunga esperienza alle spalle, Matteo parte dallo studio del pianoforte classico e dalla formazione autodidatta al basso elettrico e alla chitarra per proseguire con numerosi seminari a Roma e Nuoro, guidato da figure di spicco quali Massimo Moriconi, Ellade Bandini, Maxx Furian, Dom Famularo, Attilio Zanchi e Paolo Fresu. A una laurea in basso e contrabbasso jazz nel 2009 seguono varie esperienze: dai Laboratori di Alto Perfezionamento a Siena con Stefano Battaglia al Corso Triennale della Scuola di Musicoterapia di Torino, tema questo che approfondisce e che segue a partire dal 2011. Attualmente sta completando il Biennio di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Cagliari, insegna musica in scuole pubbliche e private ed è direttore didattico della scuola di Musica Alterazioni a Sanluri. Attivo come artista visivo e sonoro, ha realizzato anche un documentario dedicato al culto dell’acqua in Sardegna (“Sacred Water”) che ha partecipato a diversi Festival e ha collaborato all’installazione “Lupo di Terra” per il festival “Tutte Storie” 2019, dedicato alla letteratura per i bambini. Ad una discografia ricca di pubblicazioni a proprio nome e con vari progetti (tra gli altri, Janas, Piccolo Ensemble Elettroacustico, Samurau), stanno per aggiungersi due nuovi tasselli : “Juanas Ag Mur”, modern jazz con ensemble vocale, e l’album contemporary rock “Radio Luxembourg”, uscito ufficialmente il 9 febbraio 2019 per Ticonzero.


 

Gaetano Musso
Nato a Catanzaro nel 1983. Fonico di missaggio freelance cinema e tv. Da sempre appassionato di suoni e musica,all’età di 14 anni inizia la sua esperienza formativa in una emittente radiofonica di provincia. All’età di 21 anni, conseguita la laurea in D.AM.S. Multimediale presso l’Università degli studi della Calabria, si trasferisce a Roma per frequentare il “Centro Sperimentale di Cinematografia” scuola di eccellenza che gli aprirà le porte al cinema e darà avvio al suo futuro lavorativo. Ad oggi ha realizzato più di 100 titoli tra Film, documentari, corti, serie televisive, e progetti sperimentali. Tra gli ultimi film ricordiamo Wax di Lorenzo Corvino, Poli Opposti di Max Croci, Gli uomini di questa città io non li conosco di Maresco, La scelta di Michele Placido, Easy di Andrea Magnani, Beauty di Nicola Abbatangelo, Il flauto magico di Gianfranco Cabiddu e Mario Tronco, Fellinopolis di Silvia Giulietti, Io sono Matteo di Loris di Pasquale.


 

Michele Palmas
Tecnico del suono e fonico di sala dal 1988. Sound Engineer e produttore in studio con oltre 150 produzioni discografiche ufficiali; una Targa Tenco e numerose nomination; diversi premi tra i quali spiccano i due Premio” Città di Loano ” per la miglior produzione nazionale di world music e i quattro premi dell’Archivio Mario Cervo dedicati alle migliori produzioni “Made in Sardinia” Titolare dello studio di registrazione “S’ardmusic” di Cagliari e produttore artistico dell’omonima etichetta discografica. Direttore tecnico di Jazz in Sardegna e Sardegna Concerti. Cofondatore e direttore generale dell’European Jazz Expo e dello storico Jazz Club Jazzino di Cagliari. Direttore Tecnico Jazz in Sardegna, primo storico festival jazz in Sardegna, nato nel 1980. Dal 1986 – Miles Davis, Dizzie Gillespie, Gil Evans, George Benson, James Brown, BB King, Al Jarreau, Joe Zawinul, Marcus Miller, Ron Carter, Bill Frisell, Art Blakey, Max Roach, Herbie Hancock, Chick Corea, Paco De Lucia ecc. Direttore Tecnico presso associazione “Sardegna Concerti e Produzioni” organizzatrice di concerti di grosso richiamo: Sting, Peter Gabriel, Jovanotti, Fabrizio De Andrè, James Taylor, Pino Daniele, Renato Zero, Deep Purple, Zucchero, Ligabue, Vasco Rossi, Bob Dylan, Claudio Baglioni, ecc…


 

Joe Perrino
L’artista sardo nato a Cagliari muove i primi passi nella musica all’età di 14 anni nei panni di batterista per poi lasciare lo strumento e passare al canto: “non potevo stare vincolato ad una batteria avevo bisogno di muovermi, di fare casino, urlare, performare”. Debutta con gli SS20. Nel 1984 deciderà di lasciare la band per divergenze politiche, formando i Joe Perrino & The Mellowtones spostandosi su sonorità più morbide e accattivanti, orientate su una forma beat-garage. Cambieranno etichetta discografica. Supporteranno i Litfiba nei tour 17 re e LITFIBA3 dove, confermando la sua attitudine da animale da palcoscenico, Joe comincia a diventare un punto di riferimento per il rock italiano. Dopo qualche dissapore, Joe decide di lasciare la band e trasferirsi in Inghilterra. Dopo un periodo a Londra, torna in Italia. Sul vero e proprio finire degli anni novanta inizia un altro progetto Canzoni di malavita dove recupera vecchi brani della malavita, canzoni disperate talvolta ironiche, aspirando a rendere i brani contagiosi e virali così come la canzone All’uscita della galera che, accompagnata da un video buca schermo, renderà ancor più popolare l’artista. Dando inizio così ad uno stretto legame con le istituzioni carcerarie e Joe diventa un po’ simbolo e portavoce dei carcerati – almeno questa è l’intenzione. Alcuni brani saranno poi inseriti nella colonna sonora del film-documentario “Il clan dei ricciai” dove Joe vestirà i panni dell’attore in funzione di traghettatore nel mondo della malavita nei racconti dei ricciai legati al carcere. Questo film documentario non è per lui il primo approccio col cinema infatti lo vedremo in altri corti e film come Fille e Preri – Kirye Eleison, Preda, Tutto torna, L’albino, L’uomo della provvidenza, Angeli.


 

Simone Pittau
Sanlurese, nato a Cagliari il 28 marzo 1970. Ha studiato Composizione, Pianoforte e Percussioni al Conservatorio di musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, dove nel 1993 si è diplomato in Violino sotto la guida del maestro Alessandro Moccia. Si è specializzato con i violinisti Alexander Barantschik, Felice Cusano, Alessandro Moccia, David Takeno, Mircea Tifu, Eugenia Chugayeva e con i direttori d’orchestra Sir Colin Davis e Jesús López-Cobos. Nel 1995 ha frequentato il “Post Graduate Course” di Violino e Direzione d’Orchestra alla “Guildhall School of Music and Drama ” di Londra, rispettivamente con la violinista Krysia Osostowicz e con il maestro Alan Hazeldine. Ha debuttato come direttore d’orchestra con la London Symphony Orchestra nel 2001 su invito del grande Maestro Sir Colin Davis. Dal 2003 ha collaborato assiduamente come violinista con il Premio Oscar Ennio Morricone. Si alterna tra l’attività di Direttore d’Orchestra, Violinista e Compositore.


 

Marti Jane Robertson
“Prima che fonica, mi considero musicista. Ho sempre un approccio musicale al lavoro, che sia la ripresa dei suoni, il missaggio, il mastering o il mix live di un concerto. La tecnologia serve solo per realizzare quello che ho in mente, e quella cosa che ho in mente non è altro che la mia interpretazione di ciò che ha in mente l’artista.” Nata vicino a Seattle, a 18 anni Marti lascia l’università e gli studi di medicina per inizia la sua carriera come fonico apprendista nella post-produzione radiofonica. Dopo un anno, si trasferisce a New York City per lavorare nei grandi studi newyorkesi, registrando musiche per jingles e dischi con musicisti come Marcus Miller, David Sanborn, Don Grolnick, Steve Gadd e tanti altri. Dopo 8 anni nella Grande Mela, approfitta di un’occasione per farsi un’esperienza europea e nel 1986 si trasferisce a Milano. Registrerà dischi e seguirà concerti per artisti come Elio e le Storie Tese, Mina, Vasco Rossi, Claudio Baglioni, Ivano Fossati, Eros Ramazzotti, Andrea Parodi ed altri, lavorando principalmente tra il mondo della musica pop e quello del jazz, la musica acustica ed etnica. Nel 2003, inizia a fare la sponda tra Milano e Cagliari e si crea una regia mobile per fare mix e mastering in casa e on-location, mentre continua a viaggiare per l’Italia prestandosi come fonico nelle varie sale d’incisione e sale concerti. Nel 2017, sotto la direzione del progettista acustico Dario Paini e insieme a Michele giuseppe Rovelli, apre una sala di ripresa a Cagliari, il janeStudio, con residente il suo sogno, un pianoforte grancoda Yamaha CF Concert. Tiene seminari didattici in giro per l’Italia e insegna la fonia al Conservatorio GF Ghedini di Cuneo e alla Saint Louis Music College di Roma.


 

Andrea Schirru
Nato nel 1989, intraprende lo studio del pianoforte all’età di 11 anni nell’ambito delle Scuole Medie a Indirizzo Musicale di San Sperate dando il via a un lungo percorso che lo porterà nel 2015 a diplomarsi in Pianoforte Classico al Conservatorio di Cagliari sotto la guida di Angela Tangianu; attualmente frequenta nello stesso Conservatorio il Biennio di Pianoforte Jazz seguito da Alessandro Di Liberto. Attratto da sempre dalla black music e dal pop/rock, parallelamente agli studi ha sempre affiancato un’intensa attività dal vivo e in studio di registrazione come pianista e tastierista in diverse band esplorando i generi musicali più disparati. Fra i progetti più attivi si possono citare “Elena & Andrea Schirru Duo” (Classica, Jazz), “Angelica Perra & Andrea Schirru Duo” (Classica, Jazz, Pop), “Chinasky Trio” (Jazz-Funk), “The Dancefloor Stompers” (Soul, Funk, Cinematic), “The Longuettes” (Swing, Boogie-Woogie, 40-50’s Pop) e “La città di Notte” (Ambient jazz, Blues). Ha maturato esperienze lavorative in Istituti Privati, Paritari e Pubblici (Scuole Medie a Indirizzo Musicale, Licei Musicali, Scuole Civiche) come docente di Pianoforte Classico, Pianoforte Moderno, Teoria e Solfeggio e Storia della Musica; ha inoltre conseguito nel 2018 un Master di I Livello in Metodologie didattiche, psicologiche, antropologiche e teoria e metodi di progettazione. Si trova a suo agio sia negli ambienti accademici che in quelli più informali preferendo soffermarsi più sul contenuto che sull’etichetta, cercando di esaltare, nei progetti musicali di cui cura la parziale o totale direzione artistica, gli aspetti più autentici della musica nell’ottica di una comunicativa il più possibile estroversa.


 

Antonio Trudu
musicologo, dal 1972 al 2015 ha insegnato a vario titolo all’Università di Cagliari. Si occupa di lessicologia musicale, di musica contemporanea e dei rapporti tra musica e cinema. Fra le sue pubblicazioni più recenti, Luigi Nono. Carteggi concernenti politica, cultura e Partito Comunista Italiano, Olschki, Firenze 2008; I Ferienkurse di Darmstadt e la musicologia italiana, in Dauerkrise in Darmstadt?, Schott, Mainz 2012, La musica di Giacinto Scelsi a Cagliari, in «Quaderni dell’Archivio Scelsi», n. 1, 2013; Eseguire Porrino. L’integralismo antimodernista della programmazione musicale cagliaritana, in La Sardegna contemporanea. Idee, luoghi, processi culturali, a cura di L. Marrocu, F. Bachis, V. Deplano, Donzelli, Roma 2015; Franco Oppo. Il musicista organico e altri scritti, ilmiolibro.it, s. l. 2015; Franco Oppo, voce per l’enciclopedia on line Dizionario Biografico degli Italiani/Italiani della Repubblica (2018).